Come avvicinarsi e fare foto ai cinghiali nel loro ambiente naturale?
In questo racconto fotografico la guida naturalista Fabrizio Palombieri ci spiega il miglior approccio per fotografare i cinghiali in natura.
Imparerai a conoscere i luoghi migliori dove trovare i cinghiali, l’attrezzatura fotografica da portare, il tipo di abbigliamento fotografico più adatto e molto altro.
Buona lettura!
Preparazione per la ricerca di cinghiali
Ormai i cinghiali si trovano ovunque, non bisogna andare a cercarli in capo al mondo per fotografarli, e nel mio caso li posso trovare anche dietro casa.
Volendo evitare di restare in centro mi sono diretto sull’altopiano del Carso, ed essendo a 10 minuti da casa mia posso sperimentare vari tipi di approccio e orario.
Alla fine ho notato che l’approccio migliore per fotografare i cinghiali risulta essere la “posta”, ossia appostarsi in un determinato punto dove si presume che l’animale debba passare (il contrario della “cerca”, dove si cerca attivamente l’animale desiderato).

L’ambiente ideale per fotografare i cinghiali
I cinghiali necessitano di zone umide ma non bagnate, quel che basta per mantenere il suolo umido e facile da scavare; della boscaglia in cui nascondersi e riposare e degli insogli (piccole pozze fangose nelle quali rotolarsi).
Quindi dovevo innanzitutto cercare dei posti con queste caratteristiche, dopodiché dovevo trovare le tracce della loro presenza sul posto, come delle arature o dei segni di sfregamento sugli alberi.
Come ultimo passo, per fotografare questi animali con successo, bisogna conoscere qualcosa sul loro comportamento:
- I cinghiali sono animali dalle abitudini crepuscolari, principalmente serali;
- vivono in branchi femminili stanziali, mentre i maschi sono girovaghi;
- il periodo degli amori è concentrato tra novembre e dicembre e partoriscono tra marzo e aprile (a dir il vero lo fanno durante tutto l’anno, ma la per lo più i periodi principali sono questi);
- le femmine di cinghiale sono molto protettive.
Questo è quello che so io, quello che ho letto, ma loro non sanno leggere, quindi non sanno quello che dovrebbero fare.
Ho scattato delle belle foto ai cinghiali a mezzo giorno, sono riuscito ad avvicinarmi a dei porchetti senza che la madre mi caricasse.

(beh, prima la mamma di cinghiale ha ringhiato in modo molto minaccioso, come un cane di grossa taglia, ma più cupo e più cavernoso, ed è stato quel che bastava per farmi terrorizzare, poi si è data alla fuga lasciando i porchetti nascosti).
Studiate queste cose, bisogna capire dove, quando e come posizionarsi correttamente per fotografare i cinghiali.
Consigli utili per approcciarsi ai cinghiali
Come prima cosa mi sento di suggerire di non andare da soli a cercare cinghiali per fargli foto, spesso quando sono concentrato sulle foto stacco il canale audio intorno a me, e mi concentro sulla piccola porzione di spazio davanti agli occhi.
Tornando all’audio, in genere i cinghiali si trovano nella boscaglia, e li la nostra vista conta poco, quindi il senso più sviluppato deve essere l’udito:
quindi macchina fotografica a tracolla (o col monopiede, nel mio caso il MEFOTO road trip) e orecchie aperte, se vi si para davanti l’animale lo si fotografa cogliendolo sul fatto, sennò cerchiamo di raggiungere il prima possibile il nostro punto d’appostamento.
Dovendo puntare tanto sull’udito sconsiglio le giornate ventose, coprono ogni flebile rumore del bosco.
Attendere l’arrivo dei cinghiali per fotografarli
Arrivati sul posto cerchiamo prima di tutto di posizionare il treppiede con il tele obiettivo puntato nella direzione giusta, poi cerchiamo di metterci comodi, perché ci sarà da aspettare parecchio.
Trattandosi di animali potenzialmente pericolosi teniamo sempre una via di fuga a portata di mano (per esempio un albero sul quale salire).
Cerchiamo anche di rimanere caldi, i cinghiali hanno un pelo molto folto che li isola, noi no!

E portiamo anche dell’acqua, potremmo dover aspettare per ore per ottenere qualche bella immagine, e non sempre torneremo a casa con qualcosa, ogni tanto saremo fortunati e fotograferemo dei cinghiali, altre volte dei caprioli, altre ancora lepri o volpi…
una volta mi è capitato di vedere tutti questi animali più una faina nel giro di un’ora, ma non ho potuto fare neanche uno fotografia perché mi si era scaricata la batteria della fotocamera e non ne avevo uno di scorta (comprata il giorno stesso dopo questa batosta).
Attrezzatura e abbigliamento per fare foto ai cinghiali
Ricapitolando, il materiale fotografico per fare delle belle foto ai cinghiali sarà:
- un lungo teleobiettivo (come il Sigma 150-500mm) se scattiamo alla posta;
- una lente più versatile se scattiamo alla cerca (come un obiettivo 28-300 mm), in modo da poter scattare qualche foto ambientata;
- altra attrezzatura fotografica indispensabile sarà un treppiede o monopiede;
- batterie di scorta;
- e un panno per pulire la lente.
Come materiale extra (non fotografico) suggerisco:
- acqua,
- un berretto caldo,
- dei guanti senza dita (per non intralciare sui comandi della macchina fotografica),
- dei vestiti che vi camuffino nell’ambiente (come un buon gilet da fotografo),
- delle scarpe calde,
- e qualche monetina per il caffè che vi farete alla fine della sessione fotografica nel baretto più vicino.
* Tutte le immagini di cinghiali e di altri animali presenti in questa pagina sono Copyright di Fabrizio Palombieri
Qui termina il racconto fotografico di Fabrizio Palombieri che come abbiamo visto oltre a fare foto ai cinghiali nel loro habitat naturale è riuscito a fotografare altri animali durante il suo percorso (lepri, cerbiatti, ecc).
Se ti è piaciuta questa storia, ti suggerisco di leggere gli altri racconti fotografici scritti da Fabrizio e da altri fotografi naturalisti che collaborano con noi.
Libri sulla fotografia ai cinghiali
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Mi piacciono sempre i racconti fotografici di Fabrizio, quindi volevo rinnovare i miei complimenti per i tuoi scritti e le tue fotografie! Bravissimo Fabrizio!
Grazie, sono contento che ti piacciano e apprezzi i miei sforzi per non farmi travolgere da loro