Hai mai sentito parlare della tecnica fotografica dello star trail?
In questo articolo Francesco Tarabochia ci spiegherà come realizzare uno scatto con questa tecnica, particolarmente usata nella fotografia notturna.
Non ti svelo nulla e ti lascio alla lettura della guida…
Indice
Cos’è uno Star-trail

Mi chiamo Francesco Tarabochia e sono un fotografo “notturno”.
Fin da piccolo, ho sempre avuto la passione della fotografia e delle stelle e da un po’ di anni a questa parte mi sono specializzato nella fotografia paesaggista notturna.
Ed ora sono qui a spiegarti come si realizza uno star-trail.
Chi è appassionato di questo mondo sicuramente avrà sentito il termine star trail.
Letteralmente si traduce in “traccia della stella”, una tecnica volta ad immortalare la traccia che le stelle percorrono sulla volta celeste:
ruotando tutte attorno alla stella polare, quest’ultima appare come l’unica stella immobile nel cielo notturno.
Riprendendo questo moto otteniamo uno scatto in cui le stelle non sono più puntiformi, bensì scie che descrivono con un arco di cerchio il loro percorso nel cielo durante il tempo di esposizione.
Che cosa serve per fare uno Star Trail?
Iniziare a sperimentare questa tecnica è semplice e alla portata di tutti ma bisogna tener conto che questo tipo di foto richiede esposizioni molto lunghe.
Sicuramente oltre ad una reflex digitale (io uso una Nikon D7100) è fondamentale avere un treppiede stabile così da mantenere la fotocamera immobile.
Gli obiettivi fotografici che uso in genere sono un Tokina 11-16 mm, un 55-300 mm Nikon e il 18-55 mm Nikon.
Altro strumento importante, ma non indispensabile, è un intervallometro o un cavo per lo scatto a distanza che permetta il blocco del pulsante di scatto.
Successivamente servirà un software per l’unione dei singoli scatti, in commercio se ne trovano molti, anche gratuiti, come “StarStax”.

La teoria dietro la tecnica dello Star-Trail
Il primo passo è la scelta del luogo, non necessariamente focalizzato sul cielo anzi, puoi includere nello scatto altri elementi naturali, paesaggistici, architettonici…
così da rendere lo scatto molto più suggestivo e interessante.
Nello scegliere la composizione calcola preventivamente il movimento delle stelle individuando la stella polare, quindi il Nord.
Come detto il movimento circolare della Terra farà il resto, ricordando che le stelle più vicine alla stella polare producono una traccia più corta, mentre quelle più lontane più lunga.
Inoltre bisogna anche tener conto delle condizioni atmosferiche poiché una buona foto richiede un tempo atmosferico “ottimale”:
ovviamente assenza di foschia per permettere una migliore visuale.
Sottovalutato ma in realtà un importante fattore da valutare è l’inquinamento luminoso, che unito a quello atmosferico conferisce una dominante giallognola al nostro cielo, oltre che ridurre drasticamente il numero di stelle visibili.
A generare inquinamento luminoso ci si mette anche la Luna:
la luce di quest’ultima, quando è piena, illumina notevolmente il cielo ed è meglio perciò scattare in assenza di essa.
Accorciare i tempi di scatto e abbassare la sensibilità del sensore si rivela l’unica soluzione.
Per rendere lo scenario più nitido bisogna inoltre scegliere con cura l’impostazione del diaframma:
con un diaframma più aperto le stelle appaiono più luminose ma meno nitide, quindi secondo me un diaframma medio è un buon compromesso.
Contrariamente a quanto si può pensare, i risultati migliori si ottengono alzando gli ISO:
Con ISO 800 ad esempio, la quantità di stelle catturata aumenta notevolmente rispetto a ISO 100.
Insieme alle stelle aumenta anche il rumore, ma non preoccuparti troppo, il software per l’unione degli scatti lo riduce notevolmente.
StarTrail: come si fa?

Dopo tutta questa teoria possiamo procedere con la pratica:
Prima di tutto posizionando il treppiede, inquadriamo e mettiamo a fuoco.
Un suggerimento è sicuramente quello di iniziare con uno scatto di prova:
prima di far partire il ciclo di scatti, assicurati di aver ottenuto la messa a fuoco più precisa possibile in quanto al buio è complicata.
Arrivati a questo punto non ci resta che scegliere la modalità di scatto continuo e far partire il ciclo di scatti.
Scegliamo con cura il tempo di esposizione totale, i risultati più gradevoli si ottengono dall’una alle due ore di esposizione.
Il bello della tecnica dello Star-Trail è la varietà di scatti che si possono ottenere variando la durata dell’esposizione totale o creando delle pause al suo interno.
Eccedere con il numero di scatti ci permette in fase di unione di fonderne il numero che preferiamo e provare diversi effetti.
Siamo quindi giunti alla fase finale del nostro Star-Trail cioè la post-produzione:
finiti tutti gli scatti ti ritroverai con 200–250 foto all’incirca e tutte apparentemente molto simili tra loro.
Procediamo così con l’unione di tutti gli scatti al fine di crearne uno singolo che formerà la scia ben visibile.
Come ho anticipato, il programma che personalmente uso è StarStaX: un programma gratuito molto semplice da utilizzare.
È sufficiente aprire la cartella con le foto, trascinarle nell’applicazione e premere su “start processing”, bottone posto in alto a sinistra.
Non ci sono particolari settaggi da impostare o modifiche strutturali da fare:
man mano che l’applicazione eseguirà il merging si vedrà in tempo reale un’anteprima di tutti quegli scatti, apparentemente tutti uguali, arrivando così ad un singolo scatto.
Ecco un esempio di come si realizza praticamente uno Star Trail:
Conclusioni
Personalmente, sono un amante del Time Lapse e ho cominciato ad approfondire la tecnica dello Star Trail poiché mi piace realizzare entrambi i tipi di scatti:
infatti con un Time Lapse posso realizzare uno StarTrail.
Non posso negare che il lavoro è tanto e che ci sono tante parametri da tener presente.
Inoltre, è importante programmare tutto e non sbagliare nulla, ma a lavoro finito ogni volta resto impressionato da quello che la natura ci regala.
Fortunatamente abito in un territorio che offre davvero tanto dal punto di vista della fotografia di paesaggio e, quando posso, colgo l’occasione di scoprire posti di cui neanche io sapevo l’esistenza.
Ovviamente non pensare che tutti al primo colpo possano creare una perfetta scia delle stelle, anche per me non è stato semplice e sbagliavo in continuazione:
però, con un po’ di pratica e qualche consiglio ti assicuro arriverai a bellissimi risultati con la tecnica dello Star-Trail.
* Tutte le immagini di fotografia notturna e startrails presenti in questa pagina sono Copyright di Francesco Tarabochia
Qui termina il racconto di Francesco Tarabochia sulla fotografia notturna e come realizzare uno Star-Trail.
Se ti è piaciuto, ti suggerisco di leggere altri racconti fotografici scritti da diversi fotografi naturalisti che hanno collaborato con noi.
Libri su come fotografare le stelle
Se vuoi approfondire i vari aspetti della tecnica fotografica astronomica (astrofotografia), ti consiglio la lettura di questi libri:
Se invece vuoi aumentare le tue conoscenze sulla fotografia naturalistica, qui trovi i migliori libri sulla fotografia d’avventura disponibili online.
Ciao,
sono un grande apassionato della fotografia Star Trail, e trovo questo articolo molto interessante. Volevo sapere come realizzare al meglio uno Star Trail anche nelle ore meno buie, per dare un effetto particolare…provo a fare come quando è notte?
Grazie
Giù